Un cattivo ragazzo come te di Huntley Fitzpatrick. La mia recensione.

Un cattivo ragazzo come te di Huntley Fitzpatrick. La mia recensione.

Trama. 

L’ultima cosa di cui una maniaca del controllo come Alice Garrett ha bisogno è un tipo come Tim Mason. Tim che attira guai come una calamita. Tim che fiuta l’alcol anche bendato. Ma si sa, le cose non vanno sempre come si vorrebbe. Così, quando Tim si trasferisce nell’appartamento sopra il garage dei Garrett, Alice comincia a conoscerlo meglio. E capisce che dietro quella maschera da bad boy si nasconde un ragazzo che, dopo aver toccato il fondo, è pronto a tutto pur di cambiare. Anche a prendersi finalmente delle responsabilità per un guaio che ha combinato un anno prima. Un guaio che Tim non ricorda nemmeno e le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Qualcosa di così scomodo che potrebbe mettere fine alla storia con Alice ancora prima che abbia inizio. 

 

In questo libro ritroviamo tutti i personaggi di Quello che c’è tra noi (la mia recensione QUI).  I protagonisti però sono Tim e Alice e la storia è narrata dal punto di vista dei due giovani.

Nel primo romanzo Tim era stato in grado di catturare davvero la mia attenzione e la mia simpatia, nonostante tutto. Alice invece mi era sembrata una giovane fredda e acida. Non ero riuscita ad entrare davvero in sintonia con lei. Il mio preferito resta Tim ma ho scoperto che Alice è una ragazza speciale, capace di sacrificarsi per la sua numerosa famiglia, di mettere da parte i suoi sogni per il bene dei fratelli e dei genitori. Per la sua tribù è capace persino di affrontare la perfida madre di Sam. Tim e Alice sono due personaggi maturi, molto più maturi dei loro coetanei, più di quanto ci si aspetterebbe per la loro giovane età.

Tim è un ragazzo che ha commesso molti errori per estraniarsi da una situazione terribile, la stessa situazione in cui era immersa anche Sam. La vita di questi ragazzi si è svolta all’interno di famiglie benestanti, dedite solamente a mantenere l’apparenza ma che mai davvero hanno insegnato ai figli a maturare, ad assumersi le proprie responsabilità. Non hanno mai dato appoggio e amore alla loro prole. In questo contesto familiare sono cresciuti personaggi meravigliosi come Sam e Tim.

Tim decide di cambiare, di dare una svolta alla propria vita, di diventare un bravo ragazzo e di assumersi finalmente le responsabilità dei propri atti. E non lo fa per amore di Alice  ma per se stesso anche perché finalmente ha incontrato delle persone come i Garrett che credono in lui.

Ho amato molto il modo in cui questo ragazzo si è assunto una enorme responsabilità, come ha imparato a gestire situazioni difficili, e soprattutto come ha saputo dimostrare al padre di essere  più maturo e responsabile di lui. Tim è veramente un personaggio meraviglioso e penso che tutti i bad boy dei romanzi dovrebbero avere uno spessore come il suo e simili motivazioni, per dare il buon esempio.

Alice e Tim sono perfetti per stare insieme perché hanno la maturità sufficiente per essere il supporto l’uno per l’altra.

Scopriamo anche il motivo per il quale Alice era così ostile nei confronti di Sam nel precedente volume e quanto Jase fosse da sempre innamorato di Sam.

Lo stile della Fitzpatrick mi piace molto perché lo trovo semplice, lineare e chiaro.

Spero che scriverà altri romanzi dedicati ai Garrett.

Forse è illusorio che una sola persona possa darti tutto ciò che ti serve, com’è illusorio pensare di poter trovare la verità in una bottiglia. Forse troviamo quello di cui abbiamo bisogno a pezzetti, in una serie di persone che appaiono nei momenti cruciali e risolvono una parte dei nostri problemi, anche se non riescono a risolverli tutti. Forse questo è il segreto delle famiglie allargate come i Garrett … e come gli Alcolisti Anonimi. Ciascuno offre il suo contributo. Insieme possiamo essere più numerosi dei guai. 

 

Voto 4 /6

 

 

 

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2 commenti su “Un cattivo ragazzo come te di Huntley Fitzpatrick. La mia recensione.

  1. Sai già come la penso su questo libro. Non mi è piaciuto come il precedente.
    Concordo però sullo stile dell’autrice, piace anche a me. Adoro la famiglia Garrett

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